Camparada, la storia di un Piccolo Comune Antico

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La più antica attestazione dell’esistenza di Camparada si trova in un documento datato 6 ottobre 1399 che riporta “…Il Capitano della Martesana, Antonio de Petramalla da Vimercate, comunicò ai signori del Consiglio Ducale di Milano, d’aver udito che la peste aveva invaso le terre di Cernusco Lombardone, Oreno, Lesmo con la cascina Camparada, e che vi erano stati alcuni morti…”.
Risulta difficoltoso datare con precisione i primi insediamenti umani nel territorio camparadese. I primi nomi giunti sino a noi risalgono al 1584 ed emergono dai registri parrocchiali, in particolare da quelli dei battesimi.

Dai medesimi registri emerge che già nel XVI secolo erano individuabili località tutt’ora esistenti:  Maciocco (Masciocco), Maciocchino (Masciocchino), Valmorra (Valmora), Thor (La Torre), Cabella. La prima attestazione dell’esistenza della località California è invece della prima metà dell’ Ottocento.

“Tutte le famiglie erano dedite all’agricoltura, unica fonte di sostentamento per la sopravvivenza. Le famiglie, a quei tempi, potevano contare su molte braccia, i lavori agresti erano tanti, […] dalla conduzione di molte pertiche di terra, all’allevamento del baco da seta ed ancora, al governo del bestiame. Ciascun familiare, grande o piccolo che fosse, doveva contribuire prestando la propria opera, secondo l’antica sentenza ‘occorre guadagnarsi il proprio tozzo di pane’. Nel Seicento e i primi Settecento, i Seccoborella – Trotti, proprietari di tutti i fondi agricoli di Camparada, si accordavano con i contadini del luogo, per lo sfruttamento di determinate pertiche di terreno, obbligandoli a delle cessioni in natura e alla partecipazione per alcuni prodotti della terra. Allora i contadini preferivano coltivare frumento nero, segale, orzo, miglio, panico e avena, curavano le semine di vari ortaggi, le piantagioni di gelsi per l’allevamento dei bachi da seta, di alberi da frutta ed un particolare interesse per la vite.Al termine di ogni stagione di raccolti, il proprietario del fondo, esigeva la quota sostanziosa dei prodotti coltivati, frumento e vino, lasciando ai contadini rimanenze scarse ed inadeguate ai bisogni delle proprie famiglie”.

Dal Catasto teresiano del 1721 è possibile rilevare che “i nostri antenati vissuti nei secoli XVII e XVII, abitavano in case coloniche uniformi e contigue l’una all’altra e inserite in un contesto rurale in stretta compagnia di stalle poste su di un lato del cortile. Escludendo dal computo il piano terra, le costruzioni raggiungevano un solo piano, ove erano sistemate le camere (stanze) disposte in modo irrazionale ed insufficienti per spazio, in rapporto alla consistenza numerica del nucleo familiare. Al piano terra un unico vano edificato su terreno battuto senza pavimento, di forma quadrata, simile ad un granaio, i muri esterni strutturati con pietre, ciotoli di fiume, interstizi di mattoni cotti e piatti e le pareti interne intonacate con la calce. Al piano di sopra, un vano delle medesime dimensioni del piano terra, senza soffitto, coperto di travi si legno a contatto con le tegole del tetto”. 

Le prime elezioni amministrative del Comune di Camparada si tengono nel 1859 a seguito della riforma degli ordinamenti amministrativi e della nuova legge elettorale. A quell’epoca risalgono anche i primi bilanci comunali. Il primo Sindaco sembra essere stato Nova Domenico affiancato dagli Assessori Ratti Stefano, Meregalli Salvatore, Beretta Giuseppe fu Carlo, Crippa Francesco fu Giovanni, Nova Giosuè fu Antonio.

La popolazione, secondo il censimento del 1861, è costituita da 536 persone riunite in famiglie molto numerose: “il minimo dei componenti non era inferiore alla diecina, mentre il massimo poteva raggiungere e superare la trentina; oltre la famiglia originaria, conviveva sotto il medesimo tetto e sedevano alla stessa tavola i nuclei familiari dei figli maschi, con le rispettive mogli e l’eventuale prole.Una gerarchia di governanti vigilava sulla gestione, autorità a cui si doveva sempre riferire ed eventualmente rendere conto del proprio comportamento. Il massimo esponente di questa gerarchia era il ‘regiù’ autoritario, irriducibile e refrattario a qualsiasi dialogo […] Alleata al ‘regiù’ era la ‘regiura’ molto solidale e complice, essi si sentivano investiti di poteri ereditari e li esercitavano a 360 gradi, influenzando e spesso condizionando, negativamente, in buona fede, la crescita e lo sviluppo della personalità individuale della famiglia. […] Tutti e senza distinzioni di età, dovevano contribuire in un modo o nell’altro, a sostenere la famiglia […]”.

Alla seconda metà dell’Ottocento si possono far risalire anche importanti testimonianze dell’impegno della Giunta Comunale in collaborazione con la Congregazione di Carità di Milano nei confronti dei poveri, delle famiglie indigenti, degli ammalati e dei contadini in difficoltà a causa della rapida diffusione di una malattia infettiva che nel 1863 aveva colpito decine di animali da stalla.

La situazione sanitaria costituisce un problema che viene arginato con la la nascita della Condotta Medico – Chirurgica Comunale esercitata nei Comuni di Lesmo e Camparada.

Nel 1913 il Consiglio Comunale delibera di dotare il paese di un cimitero proprio e nella seduta del 13 maggio viene deliberato l’acquisizione gratuita di un terreno di fronte alla strada comunale di Lesmo, dopo la Cappelletta, area dove sorge l’attuale campo santo, ampliato negli anni Novanta.

I Sindaci che si susseguono al governo del Comune dal 1859 al 1923 sono:

  • Nova Domenico 1859-1865
  • Zappa Francesco 1866-1868
  • Crippa Francesco 1868-1874
  • Penati Pio 1875-1878
  • Bonfanti Defendente 1879-1891
  • Bonfanti Domenico 1892-1923

Nel censimento del 1911 si registrano 865 abitanti distribuiti in circa 100 famiglie, per la maggior parte dedite all’attività contadina, infatti “l’economia locale era costituita principalmente di agricoltura, conservava intatto il suo connotato rurale con la coltivazione dei campil’allevamento del bestiame e del baco da seta”. Solo il 15,25% delle famiglie traeva il proprio reddito dal lavoro autonomo. Un esiguo 1,90% delle famiglie era costituita da lavoratori dipendenti.

Le prime testimonianze dell’utilizzo di illuminazione elettrica pubblica emergono dai bilanci comunali intorno al 1917. Nel 1938 i punti di illuminazione pubblica sono 14, distribuiti nelle diverse località del paese.

Nel maggio 1915 l’Italia entra in guerra e anche a Camparada la popolazione maschile in età per essere arruolata viene chiamata al fronte, lasciando nel piccolo paese solo i bambini, le donne e gli anziani. La Giunta Comunale si trova a dover fronteggiare una situazione di grave crisi a causa della mancanza di forza lavoro, per tale motivo si adopera per ricevere sussidi da distribuire alla popolazione bisognosa.
Al termine della guerra vengono registrate numerose perdite e nel cimitero locale vengono collocate alcune lapidi commemorative e viene eretto un monumento dedicato ai soldati caduti.
Con la fine della guerra inizia la fase della rinascita e in Brianza si sviluppa il movimento cooperativistico che a Camparada si concretizza con la nascita, il 29 gennaio 1925, della “Cooperativa di Consumo S. Rocco di Camparada” che ha tra gli scopi, in primo luogo, l’acquisto e la distribuzione delle derrate e dei generi di consumo familiare ed agricolo e, in secondo luogo, la fondazione, l’esercizio e la partecipazione in quelle istituzioni destinate al miglioramento economico e morale dei soci.
Il 6 aprile 1924 si tengono le ultime elezioni libere prima della dittatura fascista e viene eletto Sindaco Bonfanti Guglielmo il quale, con legge del 1926, viene nominato Podestà. L’ultimo censimento del periodo fascista rileva 948 abitanti.

Il protrarsi della guerra, porta anche a Camparada i razionamenti  e la chiamata alle armi di ben 182 giovani destinati ai fronti francese, greco-albanese, russo e africano: viene sottratta al piccolo paese agricolo il 90% della forza lavoro. Mentre le famiglie, tra stenti e fatiche, aspettano il ritorno dei loro cari dal fronte, a Camparada trovano ospitalità ben 233 persone sfollate dalla città di Milano e dintorni.
Al termine della guerra vengono registrate alcune perdite tra gli arruolati e diversi prigionieri internati nei campi di concentramento tedeschi.

La caduta del fascismo porta anche a Camparada un Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.) già costituitosi clandestinamente nel marzo del 1945 “per iniziativa del Capitano Bruno Matteo, patriota che aveva svolto la propria azione a Lugo dei Marsi e sulle montagne del Marsicano. In quella occasione il Capitano Bruno, affidava il comando del Distaccamento di Camparada al Sig. Brambilla Ambrogio. […] il Comitato così costituito si riunì per la nomina del Sindaco di Camparada, designato unanimemente nella persona del Sig. Vimercati Vincenzo”.
La nuova Giunta è chiamata a gestire il difficile dopoguerra e a predisporre le liste elettorali per il referendum per la scelta della forma istituzionale dello Stato e l’elezione dei Deputati e dei Senatori dell’Assemblea Costituente. Gli iscritti nelle liste elettorali risultano essere 596, di cui 303 maschi e 293 femmine.

Il 10 novembre 1946 si tengono le elezioni amministrative e il nuovo Sindaco viene proclamato eletto in Consiglio Comunale il 13 novembre 1946: Vimercati Vincenzo. Dopo pochi mesi, però, rassegna le sue dimissioni per motivi di lavoro e di salute. Il 30 marzo 1947 viene proclamato Sindaco Viganò Fermo. Rivestirà questa carica fino al 1974.

Il censimento del 1951 registra 1007 abitanti di cui 497 maschi e 510 femmine riuniti in 246 famiglie.

Il censimento del 1961 registra 1047 abitanti di cui 527 maschi e 520 femmine.
Nel 1964 viene ultimata e consegnata definitivamente la nuova scuola elementare intitolata al poeta Giuseppe Parini.
Con l’arrivo in paese delle Suore di Gesù Pastore (Pastorelle) a Camparada viene istituito anche un asilo infantile (gennaio del 1968). Dal 1981 l’asilo viene gestito dalle Suore di Maria Bambina prendendo il nome di Scuola Materna “Paolo VI”.

Al Prof. Fermo Viganò si susseguono alla carica di Sindaco:

  • Oliva Adolfo 1975-1982
  • Beretta Roberto 1982-1990
  • Meregalli Angelo 1990-1994
  • Oliva Adolfo 1995-2004
  • Beretta Mariangela 2004-2009
  • Carniel Giuliana 2009-

Nel 2001 viene completata e consegnata la nuova sede comunale, mentre la precedente viene ristrutturata per ospitare la Sala Civica e un ufficio postale.
Il censimento del 2001 registra 1703 cittadini di cui 816 maschi e 887 femmine.
Nel 2007 i Comuni di Camparada, Arcore e Usmate Velate istituiscono il Parco dei Colli Briantei per la salvaguardia del territorio compreso tra i tre Comuni.

Pagina aggiornata il 29/07/2024

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